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Aloe Vera senza Aloina

Cosa rende particolare Aloe Vera Gel della Forever Living? L’assenza di aloina.

aloina

E’ un liquido giallastro che si trova tra la corteccia della foglia e il gel che ne compone il midollo.

Nota anche come Barbaloina è una sostanza molto amara presente in almeno 68 specie di aloe in concentrazioni che vanno dal 3 al 35% del totale della pianta.

Una volta ingerita, aumenta le contrazioni peristaltiche nel colon, che induce i movimenti intestinali. In dosi più elevate, questi effetti possono determinare uno squilibrio elettrolitico, diarrea e dolori addominali, che sono comuni effetti collaterali della sostanza.

L’aloina può potenzialmente causare contrazioni uterine, le donne incinte dovrebbero evitare di ingerire prodotti di aloe dove non sia stata eliminata. Considera che l’Aloina in passato veniva usata come abortivo.

L’aloe vera, priva di questa sostanza, non comporta particolari precauzioni d’uso.

La Forever Living provvede a decorticare completamente la foglia estraendone il solo puro gel all’interno ed evitando l’intrusione dell’aloina.

Il gel una volta estratto viene stabilizzato a freddo così da mantenere inalterate le proprietà nutrizionali.

Ecco perchè è preferibile evitare il fai da te e usare Gel di Aloe Vera di qualità.

Se vuoi provare Aloe Vera senza aloina, ti consiglio di dare un’occhiata alle bevande della Forever Living Products.

Pulsante per aloina

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Fast Food: sono da evitare?

Il Fast food è economico, comodo e per molti di noi ha anche un buon sapore. Purtroppo però, mangiando  pasti di questo genere puoi accumulare un eccesso di calorie, sodio e grassi.

fast food

Mangiare nei fast food su base regolare può portare ad una serie di disturbi. Eppure, la tentazione spesso può essere difficile da resistere. Con la giusta informazione, è possibile fare scelte più sane e continuare comunque a godere del prezzo e della comodità dei ristoranti fast food.

Quando è sano mangiare nei fast food?

La risposta breve è: raramente. Tipicamente, il fast food è scarso in nutrizione e ricco di  grassi saturi, sodio e calorie.

Ecco allora che la moderazione diventa la parola chiave. E’ bene soddisfare un forte desiderio di patatine fritte ogni tanto, ma per rimanere in buona salute, non si può farne un’abitudine. Trovare un sano pasto ben equilibrato nella maggior parte dei ristoranti fast food può essere una sfida molto ardua. Bisogna imparare a fare scelte più consapevoli.

Questo è più facile se si consultano le carte degli alimenti dove viene indicato il contenuto nutrizionale delle pietanze scelte. Guide reperibili gratuitamente aiutano a valutare le opzioni specialmente se avete una speciale dieta da seguire, come per il diabete, la salute del cuore o la perdita di peso. È anche possibile scegliere di frequentare i ristoranti che si concentrano sul cibo di alta qualità e garantito biologicamente.

Nel dubbio orientatevi sempre su un’insalata, verdure fresche, condimenti alla griglia, e un condimento leggero.

Suggerimenti per fare scelte sane nei ristoranti fast food.

Prestare attenzione alle descrizioni sul menu. Piatti fritti, pastellati, impanati, in salsa di panna sono di solito ad alto contenuto di calorie, grassi malsani o di sodio. Ordinare gli elementi con più verdure e scegliere le carni più magre.
Bere acqua con il vostro pasto. Provate ad aggiungere un po’ di limone alla vostra acqua o ordinate tè freddo. Evitate le bevande gassate.

“Spogliate ” il vostro cibo . Per esempio, chiedete un sandwich di pollo alla griglia senza la maionese. È meglio richiedere un pacchetto di ketchup o maionese a parte e aggiungerne voi una dose moderata.

Mangiare consapevolmente. Prestare attenzione a ciò che si mangia e assaporare ogni boccone. Masticare il cibo più a fondo ed evitare di mangiare di corsa. Essere consapevoli significa anche fermarsi prima di essere completamente sazi. Ci vuole tempo perchè il vostro corpo registri che avete mangiato abbastanza.

Il cibo, specialmente in Italia è più che altro uno stile di vita e un grandissimo piacere. Mangiare ciò che si ama è sicuramente il modo migliore per godere della vita e mantenersi in salute. L’importante è però avere sempre a mente una buona integrazione alimentare che vada a compensare gli squilibri che possono manifestarsi nella moderna alimentazione.

 




Questa Volta Parliamo di Metalli Pesanti

È oggi un problema che spaventa molte persone, le ricerche su internet non fanno altro che aumentare allarme e paura nel pubblico e deviare l’attenzione dalla realtà dei fatti.

Vediamo di chiarire bene l’argomento nelle premesse per capire il vero problema.

Le domande che dobbiamo porci sono le seguenti: i metalli pesanti cosa sono, da dove vengono, quali sono i loro effetti, come dobbiamo comportarci, a cosa e come dobbiamo fare attenzione.

Per fare il punto della situazione partiamo da:

L’inquinamento da metalli pesanti

I metalli pesanti sono sostanze con cui conviviamo quotidianamente, perché sono alla base della composizione di molti organismi viventi, ed anche del nostro stesso corpo.

Alcuni di essi, però, sono potenzialmente molto tossici, per cui se penetrano nell’ambiente e quindi nel nostro organismo in dosi superiori a quelle tollerabili comportano gravi conseguenze, spesso letali.

In un rapporto del 1979, l’Ente Governativo Americano per la Protezione dell’Ambiente affermava che i metalli tossici rappresentano un grave problema per i Paesi Industrializzati, in quanto largamente utilizzati in tutte le attività produttive, dall’agricoltura all’industria, al terziario avanzato.

A causa di ciò queste sostanze vengono introdotte nell’aria, nell’acqua, nella catena alimentare e vengono quindi assorbite dall’organismo umano.

Che cosa si intende però per metalli tossici? In realtà non esiste un elenco univoco dei metalli tossici poiché essi rientrano nella categoria più generale e meglio definita dei metalli pesanti.

Con la definizione metalli ‘pesanti’ vengono identificati quegli elementi chimici che presentano le seguenti caratteristiche comuni:

• hanno una densità superiore a 5,0 g/cm3 ;

• si comportano come cationi, ossia come ioni dotati di carica positiva quando entrano in un campo elettromagnetico;

• presentano una bassa solubilità dei loro idrati;

• hanno una tendenza a dare vita a legami chimici complessi;

• hanno una grande affinità con i solfuri, nei quali tendono a concentrarsi;

• hanno diversi stati di ossidazione a seconda delle condizioni di ph ed Eh.

I metalli pesanti, con l’eccezione del ferro e dell’alluminio appartengono ai cosiddetti ‘elementi in traccia’, presenti nei più comuni suoli e rocce della crosta terrestre in concentrazioni inferiori allo 0,1%.

Le loro concentrazioni nei suoli, nei sedimenti e nelle rocce, sono solitamente di parti per milione o per miliardo.

Nella letteratura scientifica vengono normalmente considerati metalli pesanti i seguenti elementi:

alluminio, ferro, argento, bario, berillio, cadmio, cobalto, cromo, manganese, mercurio, molibdeno, nichel, piombo, rame, stagno, titanio, tallio, vanadio, zinco, ed alcuni metalloidi con proprietà simili a quelle dei metalli pesanti, quali l’arsenico, il bismuto ed il selenio.

All’interno dei metalli pesanti si distinguono i metalli indispensabili per gli organismi viventi, con potenziale tossicità, vale a dire:

ferro, cobalto, cromo, rame, manganese, molibdeno, selenio, zinco;

dai metalli ritenuti prevalentemente tossici:

alluminio, arsenico, berillio, cadmio, mercurio, nichel e piombo.

Quando si parla di inquinamento da metalli pesanti, normalmente però ci si riferisce a quattro di questi elementi, che sono i maggiori responsabili dei danni ambientali, ossia:

il mercurio, il cadmio, il piombo e l’alluminio.

La loro tossicità è elevata sia per l’uomo che per tutte le specie viventi perché si legano con le strutture cellulari in cui si depositano, ostacolando lo svolgimento di determinate funzioni vitali, per cui gli organismi spesso non sono in grado di eliminarli dal loro interno.

Il mercurio scaricato nei bacini d’acqua, ad esempio, viene frequentemente trasformato dai batteri marini in ione CH3-Hg+, particolarmente pericoloso perché facilmente assimilabile da vegetali e plancton.

In tal modo dai primi anelli della catena alimentare, il mercurio si trasmette via via ai pesci più grandi, fino ad arrivare all’uomo.

L’eccesso di mercurio provoca gravi intossicazioni, la cui sintomatologia comprende insonnia, nervosismo, perdita di memoria, ansia, depressione fino ad arrivare ad effetti paralizzanti e talora mortali.

Lungo la catena, la dose di concentrazione di questo metallo aumenta, proprio perché gli organismi non sono in grado di smaltirlo.

Analogo discorso vale per gli altri metalli tossici.

Il cadmio, la cui presenza nell’ambiente è dovuta principalmente all’uso di fertilizzanti chimici, alle aziende che fabbricano batterie e semiconduttori, al fumo delle sigarette e agli inceneritori di materiali plastici e gommosi, è ritenuto il responsabile dell’insorgere di ipertensione, di disturbi gastrointestinali e dell’apparato riproduttivo, di forme di arteriosclerosi e di diverse forme tumorali.

Il piombo che si riversa nell’ambiente soprattutto da scarichi industriali e dalla combustione di carburanti come la benzina tradizionale, produce i suoi effetti negativi sia sulle ossa, poiché viene incorporato in esse in sostituzione del calcio, sia a livello di processi chimici dell’organismo umano, poiché è ritenuto inibitore della produzione di numerosi enzimi.

Inoltre al piombo si fa risalire l’insorgenza di disturbi cerebrali e di forme più o meno gravi di depressione.

L’alluminio, largamente utilizzato come materiale per gli utensili da cucina, si diffonde nell’ambiente e di conseguenza nell’organismo umano, dalla raschiatura delle pentole, dalle fabbricazione di lattine e altri contenitori a base di alluminio, e tramite anche i farmaci antiacidi di uso comune.

L’effetto principale di una quantità eccessiva di alluminio nei tessuti biologici è la comparsa di disturbi neurologici, che nei casi più gravi degenerano nel morbo di Alzheimer, questo perché l’alluminio si deposita prevalentemente nel cervello.

Inoltre tutti i metalli pesanti tossici sono in grado di penetrare la placenta e causare gravi malformazioni al nascituro o inaspettati aborti spontanei.

L’unico esame chimico in grado di accertare intossicazioni da metalli pesanti non gravi è il mineralogramma, analisi di laboratorio che si può effettuare su una piccola quantità di annessi cutanei (capelli, peli ascellari, peli pubici, unghie).

L’analisi minerale tessutale non viene utilizzata in caso di gravi intossicazioni, poiché a quel livello è preferibile l’analisi del sangue, ma è fondamentale nei casi sempre più frequenti di intossicazione sub acuta o cronica.

CONCLUSIONI

Di conseguenza, il fatto grave è che i metalli pesanti non vanno cercati ed evitati solo nei prodotti sia che si tratti di integratori sia che si tratti di cosmetici ma nell’ambiente, perché è proprio da lì che vengono e da lì l’essere Umano li assume per la maggior parte.

È dall’ambiente che vengono i metalli pesanti che possiamo trovare nei prodotti ecco perché quando utilizziamo un componente qualsiasi nella preparazione di un prodotto la selezione è veramente feroce, i certificati di analisi vengono esaminati in profondità e a volte controllati con analisi chimiche successive.

Possiamo affermare e garantire che i prodotti Forever Living pur contenendo metalli pesanti (impossibili da evitare totalmente) li contengono in quantità talmente basse (tracce o parti per miliardo) da considerarsi molto al di sotto dei valori limite tollerati dalla Legge.

Per spiegare “parte per miliardo” significa che per un miliardo di grammi (cioè 1000 tonnellate) di una crema possiamo trovare un grammo di mercurio per esempio.

Conosciamo bene l’importanza del problema per questo lavoriamo per ottenere la migliore qualità dei prodotti e quindi per la massima sicurezza di chi li vende e di chi li consuma.

A cura del Dr. Maurizio Mariscoli
Consulente Industriale per il Farmaco.
Procuratore presso il Ministero della Salute per Farmaci, Cosmetici, Dispositivi medici, Integratori alimentari e Veterinaria.
Consulente FLP Italy.

Tratto dal Notiziario di Ottobre 2007 della Forever Living Products